LA PSICOTERAPIA STRATEGICA INTEGRATA

L’obiettivo della psicoterapia è la remissione del sintomo e l’evoluzione positiva del disagio del paziente.
La Psicoterapia Strategica nasce dai contributi scientifici del MRI (Mental Research Institute).
Secondo Nardone e Watzlawick (1997) per terapia strategica si intende: “un intervento terapeutico usualmente breve, orientato all’estinzione dei sintomi e alla risoluzione del problema presentato dal paziente”.
La sua assunzione di base è che la realtà che percepiamo e con la quale ci rapportiamo, problemi e patologie compresi, sia il frutto dell’interazione tra il punto di osservazione assunto, gli strumenti utilizzati, e il linguaggio che usiamo per comunicare con tale realtà; non esiste pertanto una realtà “vera” in sé, ma tante realtà quante sono le diverse interazioni tra soggetto e realtà. Da questa assunzione deriva che qualunque condizione ci troviamo a vivere, sana o insana, è il prodotto di un’attiva relazione tra noi stessi e ciò che viviamo. In altre parole, ognuno costruisce la realtà che poi subisce (Nardone, Watzlawick, 1997).
L’aggettivo “strategica” designa la psicoterapia improntata sulla pianificazione tattica del cambiamento e sull’utilizzo accorto di strumenti per la soluzione dei problemi umani. L’impiego di specifiche tecniche in questo tipo di terapie si richiama al significato letterale del termine “strategia”, ovvero: “piano d’azione minuziosamente preordinato per raggiungere uno scopo”. In termini generali l’obiettivo della psicoterapia consiste nella remissione del comportamento sintomatico e nella risoluzione del disagio del paziente, anche se per ciascun caso si individuano scopi specifici, coinvolgendo la persona nella costruzione del risultato che desidera conseguire (Secci, 2005).
Il modello strategico integrato si ispira alle teorie costruttiviste e interazioniste iniziando il suo sviluppo decenni fa. La psicoterapia strategica integrata pone l’attenzione non solo sul sintomo portato dal paziente, ma anche sulla sua evoluzione. Lo psicoterapeuta ad approccio strategico integrato non trascura il passato del cliente, ma, al contrario, interagisce con le sue narrazioni per comprendere le origini dello stile comportamentale e ideare efficaci strategie di risoluzione dei problemi emersi.
Il principale obiettivo è sollecitare cambiamenti utilizzando varie tecniche strutturate e mirate per modificare lo stile comportamentale disfunzionale del cliente. La tecnica più conosciuta è l’uso delle prescrizioni create ad hoc in base a ciò che emerge durante la narrazione del caso.
Le prescrizioni possono avere due caratteristiche:
  1. peculiarità
  2. irripetibilità
La Psicoterapia strategica ad approccio integrato è prevalentemente un lavoro multidimensionale sulla persona (famiglia e/o gruppo) finalizzato al cambiamento. Oggi, sembra sempre meno utile ed efficace un intervento attraverso una prospettiva teorico-metodologica unica, sia essa cognitivista, sistemica o psicodinamica. Viceversa, utilizzare nel proprio lavoro terapeutico con il cliente più strumenti di diversi approcci e quindi servirsi della tradizione teorica di più modelli, come quello costruzionista, sistemico, cognitivista, offre allo psicoterapeuta strategico più opportunità interpretative nonché di intervento.
L’approccio strategico integrato possiede, dunque, il grande vantaggio di uscire da una prospettiva categoriale per rappresentare l’integrazione di diverse prospettive terapeutiche. Il terapeuta con formazione strategico-integrata lavora su tutti i livelli di cui è composto il problema del suo cliente, rimanendo focalizzato sul qui e ora, lavorando per obiettivi ed utilizzando creativamente tecniche ben definite (G. Celia 2003).
Questo innovativo metodo di applicazione parte da un presupposto di integrazione. Difatti, integra fra loro gli indirizzi metodologici postrutturalisti di terapia breve strategica con altri approcci di terapia:
• l’approccio di terapia breve focalizzato sul problema
• l’approccio di terapia breve focalizzato sulle soluzioni
• l’approccio narrativo
• l’approccio sistemico-relazionale
• l’approccio analitico
• l’approccio cognitivo-comportamentale
L’approccio strategico si è dimostrato uno strumento di grande utilità nelle metodologie formative, nel lavoro di cambiamento all’interno delle organizzazioni, nei progetti di mediazione e in genere di gestione dei conflitti, ma anche nei progetti di trattamento per i soggetti devianti, per i tossicodipendenti e per i violentatori sessuali. In merito al secondo punto, l’approccio strategico ha vantaggi sia di economicità (relativa maggior brevità rispetto agli altri modelli) che di efficacia (più rapida ristrutturazione dei problemi e dei sintomi) con una migliore flessibilità rispetto alle caratteristiche personali del terapeuta e del cliente (Gaetano De Leo, 2003).

L’approccio strategico integrato si propone di sviluppare ulteriormente queste caratteristiche di flessibilità con obiettivi e metodi orientati ad un miglior consolidamento dei risultati strategici rispetto alla personalità e ai problemi esistenziali del cliente, in modo che il superamento del sintomo si integri nei processi di cambiamento e di attivazione delle risorse personali del soggetto portatore della domanda e del problema (Gaetano De Leo, 2003).